Reato di omessa dichiarazione, non sono sufficienti i dati del sistema “Cli.Fo.”

24-02-2020 08:34 -

La Cassazione penale (3163/2020) ha assolto un imprenditore già condannato nei primi due gradi di giudizio per il reato di omessa dichiarazione di cui all’art. 5 del D.Lgs. 74/2000. Il caso riguardava un contribuente al quale era stato ricostruito il reddito mediante le risultanze del sistema “Cli.Fo.” (i “vecchi” elenchi clienti e fornitori), che portava ad un utile la cui imposta superava la soglia di legge. La Cassazione, diversamente statuendo dai giudici di merito, dopo aver rilevato che la constatazione era unicamente fondata sui dati in questione, ha affermato che tale metodologia è incompleta, perché non tiene conto, nella determinazione del reddito, di quei costi che non si manifestano tramite fattura, come ad esempio i contributi previdenziali, gli ammortamenti, gli interessi passivi, ma dei quali deve doverosamente tenersi conto nella determinazione del reddito d’impresa su cui sono dovute le imposte.


Fonte: Barusco Rovetti & Associati