La riforma del processo tributario ancora in stallo

20-01-2020 13:42 -

Magistratura autonoma ed esclusiva per le liti fiscali

Puntano soprattutto alla creazione di una giustizia tributaria autonoma, affidata a magistrati ad hoc, i disegni di legge presenti in Parlamento sul tema. Nessuno contempla, però, la riduzione dei gradi di giudizio.
A Montecitorio c’è, da fine luglio scorso, il Ddl che porta come prima firma quella della grillina Vita Marticinglio, il quale punta a istituire una magistratura autonoma e specializzata. A differenza di quanto accade oggi - dove i giudici fiscali provengono dalle fila delle altre magistrature e, dunque, svolgono un doppio lavoro - la proposta (atto Camera 1521) sottolinea la necessità di «modalità effettivamente selettive di reclutamento» dei magistrati tributari, che devono lavorare «a tempo pieno ed esclusivo» alle liti fiscali.
Obiettivi che si ritrovano in altri due identici disegni di legge, entrambi targati
Lega: uno al Senato (atto 1243) e l’altro alla Camera (atto 1526). I Ddl risalgono a fine luglio-inizi di agosto scorsi. La proposta del Senato ha iniziato l’iter proprio nei giorni scorsi. L’idea è di sfilare la gestione delle commissioni tributarie all’Economia per affidarla, in nome della terzietà, alla presidenza del Consiglio.
Allo stesso tempo, verrebbe istituito il ruolo autonomo della magistratura tributaria, con reclutamento dei giudici attraverso concorso pubblico per titoli ed esami. Alla Camera c’è, infine, da fine ottobre 2018 il disegno di legge presentato da Sandra Savino (Forza Italia, atto 840). Si tratta di una delega al Governo per porre mano al processo fiscale. Si ribadisce l’articolazione in tre gradi di giudizio: i primi due svolti da tribunali e Corti d’appello tributari e l’ultimo dalla Cassazione.



Fonte: Il Sole 24 Ore lunedì 20 GENNAIO 2020